04 agosto 2006

Un sintomo

Mettiamo in moto questo blog!
Comincio io cercando di descrivere uno dei sintomi che dovrebbero in un certo senso allarmarci: la monotonia, accorgersi che la propria vita è monotona.
Comincio col darvi la definizione che dà il buon Garzanti:

monotono: agg. che ha un tono uniforme; per estens., che è sempre uguale, privo di varietà, noioso: musica, voce monotona; libro, spettacolo monotono; fare una vita monotona; una perso- na monotona, che fa o dice sempre le stesse cose.

La cosa più importante e anche la più difficile è capire che la propria vita è monotona. Ma voi direte... come si fa?
Innanzitutto bisogna fermarsi un attimo, prendersi una pausa e riflettere, analizzarsi un po'.
Cosa facciamo ogni giorno? Alla mattina sveglia alla solita ora, colazione standard e poi via al lavoro (o occupazione di qualsiasi genere). A seconda dei lavori diverse ore via di casa, per poi tornare tra le mura amiche. Una serata sul divano e poi a dormire... oppure uscita con i soliti 3 amici con i quali si parla dei soliti 5 argomenti.
Beh... questa è monotonia bella e buona!
Ora pensate... come vi trovate dentro a questa scatoletta che vi assicura un'esistenza senza pericolosi imprevisti, ma anche senza gioiose novità?
Io è da questa osservazione che ho cominciato a riflettere sulla mia vita e su quello che mi dava e mi poteva dare e mi sono trovato insoddisfatto.
E voi?

01 agosto 2006

Perchè?

Ciao a tutti!
Innanzitutto mi presento... sono Manaland, 25 anni, laureato in Ingegneria a marzo 2006.
Mi sembra giusto che il primo post di questo blog sia dedicato a spiegare il motivo per cui l'ho aperto.
E' difficile definire una data ben precisa, però diciamo che negli ultimi 2 anni la mia vita è cambiata: ho iniziato a mettere tutto in discussione.
Prima avevo una vita tranquilla, che si fondava su delle sicurezze, delle certezze che avevano finito col renderla piatta, sempre uguale a se stessa. Pochi stimoli, ma la sicurezza portata da queste certezze mi faceva andare avanti sereno.
Poi, grazie ad una persona, ho iniziato il mio lento (molto lento) processo di metamorfosi.
Ho capito che in realtà la mia vita era banale, piatta e mi sono accorto che in fondo le certezze su cui mi basavo mi avevano semplicemente portato ad adagiarmi, rendendomi sostanzialmente passivo a ciò che mi accadeva attorno...
Da allora ho cominciato a mettere in discussione ogni momento della mia esistenza, cercando di capire se fosse quello che volevo realmente fare, mettendo da parte preconcetti e ideologie precostituite.
Vivere un momento, una situazione come se fosse la prima volta, in ogni occasione non fermarsi alla superficie, ma tuffarsi senza troppi calcoli.
In fondo noi siamo Esseri in divenire.