30 dicembre 2006

Ridere fa bene

Questo post è molto diverso da quelli scritti finora, ma sono profondamente convinto che ridere faccia bene. Io ho riso tantissimo, spero lo facciate anche voi:

Vera storia pubblicata sul Los Angeles Time:

"Ripensandoci, non avrei dovuto accendere il fiammifero. Ma stavo solo cercando di recuperare il criceto." Ha detto confuso Eric Tomazewski ai medici dell'ospedale per ustioni gravi di Salt Lake City. Tomazewski ed il suo partner omosessuale Andrew "Kiki" Farnum, sono stati ricoverati d'urgenza dopo che una serata di sesso estremo è veramente finita male. "Gli ho infilato un tubo di cartone nel retto e ci ho fatto scivolare dentro Raggot, il nostro criceto." Ha spiegato Tomazewski. "Di solito Kiki urlava "Armageddon!!" come segnale per farmi capire che ne aveva avuto abbastanza. Ho cercato di recuperare Raggot, ma non sono riuscito a farlo uscire, allora ho sbirciato nel tubo con un fiammifero, pensando che la luce lo avrebbe attirato". In una conferenza stampa, un portavoce dell'ospedale ha raccontato cosa sarebbe accaduto subito dopo: "Il fiammifero ha incendiato una sacca di gas intestinale, così dal tubo è venuta fuori una fiammata che ha incendiato i capelli di Mr. Tomazewski ustionandogli gravemente il viso. Inoltre la fiammata ha incendiato anche il pelo e i baffi del criceto che, a loro volta, hanno incendiato una sacca ancora più grande di gas più su nell'intestino, sparando fuori il criceto come una palla di cannone". Tomazewski ha subito ustioni di secondo grado e si è rotto il naso per l'impatto con il povero criceto; invece Farnum ha subito ustioni di primo e secondo grado nell'ano e nell'ultimo tratto dell'intestino".




Riflessione: Le nove cose più terribili di questa storia:

1. Quale terribile ospedale terrebbe una conferenza stampa su
tutto ciò?
2. Il soprannome Kiki, che è certamente una parola Polinesiana che sta per: "uomo bianco idiota che si infila criceti su per il culo"?
3. Le" Ustioni di primo e secondo grado nell'ano" non farebbero diventare il bruciore e il prurito delle emorroidi una vera liberazione?
Inoltre l'odore di un culo che brucia deve essere uno dei cinque odori più orribili che madre natura abbia mai prodotto.
4. Le persone che fanno queste cose e lo ammettono solo quando stanno al pronto soccorso. Io penso che piuttosto mi sarei inventato una storiella su un'orda di demoni nomadi, piromani e fanatici del sesso anale che veniva a casa mia e mi sodomizzava con un accendino piuttosto che dire la verità. Non mi biasimate, ma non riuscirei mai a guardare il dottore dicendo: "Senti Dott., è andata così. Sai abbiamo un criceto di nome Raggot. Abbiamo preso un tubo di cartone..."
5. La gente che va tranquillamente in giro con quelle spaventose sacche di gas esplosivo nel retto.
6. Essersi rotto il naso per l'impatto con un criceto sparato dal culo di qualcuno. In Più non credo che il criceto, dopo l'allegra gitarella nel tunnel dell'amore di Kiki, sia stato fresco come una rosa...
7. Quel povero criceto (...che ovviamente soffre di mancanza di autostima dopo essere stato sparato dal culo di un tizio come l'uomo proiettile del videogioco del circo di Freddy).
8. "...allora ho sbirciato nel tubo...." (Mi dispiace....ma è come guardare in un telescopio puntato sull'inferno. Userei più volentieri un binocolo per fissare il sole).
9. "...Gli ho infilato un tubo di cartone nel retto..."

23 dicembre 2006

Tanti auguri...



...a me!

Il 23 dicembre di 26 anni fa nascevo in una ridente località dell'est veronese... Zevio, conosciuto anche come "Paese dei ochi", ossia paese dei poco intelligenti. Ma va bene così, in fondo nessuno è profeta in patria e solo i posteri avranno l'onore di riconoscere le mie imprese.

15 dicembre 2006

Citazione (2)

"La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente." (Albert Einstein)


Facciamo in modo che le nostre menti continuino ad espandersi all'infinito, ne troveremo giovamento.

06 dicembre 2006

Felicità e amore

Periodo strano per me.
Sto vivendo un'avventura stimolante, non stressante (almeno per ora), conosco ogni giorno gente nuova proveniente da varie nazioni. Mi sto arricchendo con esperienze che solo qui ho avuto la possibilità di vivere.
Tuttavia sono felice? Non lo so.
Dire cos'è la felicità è impresa assai ardua, ciascuno potrebbe trovarne una diversa definizione, anche solo per una lieve sfumatura.
Io provo ad esprimere il mio punto di vista.
Come detto sto vivendo un'esperienza interessante che mi sta dando delle importanti soddisfazioni personali, d'altro canto però sento che mi manca qualcosa, qualcosa che, anche se non come un tempo, ritengo per me necessaria. Avere vicino una compagna con cui condividere le gioie e le difficoltà della vita, a cui dare se stessi e da cui ricevere qualcosa.
Sinceramente mi manca questo scambio di sentimenti, pensieri, affetto, ma anche scontri, discussioni.
Me ne sono accorto in questi giorni, allorchè è mancata una persona con la quale ho trascorso molto tempo nelle ultime settimane e con la quale ho parlato molto, più del mio solito di me stesso. Certo il rapporto è agli albori, ma mi ha dato modo di riflettere su questo aspetto che in qualche modo avevo preferito mettere da parte negli ultimi mesi.
Arrivo quindi alla conclusione che io non posso essere veramente felice senza amore, ricambiato ovviamente.
E questo mi spaventa, perchè non so quando riuscirò ad innamorarmi di nuovo, certo mi risuccederà, ma quando?
Un'amica mi farebbe notare che in questo caso la sfera di cristallo potrebbe essere utile, ma io rimango della mia idea che è meglio vivere una vita senza sapere ciò che ci sta per accadere; in fondo come si potrebbe essere felici conoscendo già ciò che la vita ci riserva?

17 novembre 2006

Errori

Sbagliare è umano.
Sbagliare è un modo per imparare.
Sbagliare aiuta a capirsi e capire il mondo che ci circonda.
Sbagliare fa crescere.

Si sbaglia solo quando ci si prende la responsabilità di decidere; chi non decide non sbaglia. Anche se in realtà sbaglia comunque perchè non si concede la possibilità di sbagliare.
Davanti ad una decisione siamo spesso indecisi, dobbiamo valutare pro e contro, dobbiamo valutare le conseguenza delle nostre azioni su noi stessi, ma soprattutto sugli altri, che le subiscono.
La nostra indecisione ci porta a chiedere consiglio a chi abbiamo di più caro, sia per condividere le difficoltà che tale processo comporta, sia per poterci confrontare con punti di vista differenti dal nostro.
Come detto le nostre decisioni possono ripercuotersi su altre persone, in maniera positiva o negativa. Per questo, per il rispetto che dobbiamo portare al prossimo, è nostro dovere riflettere molto perchè sarebbe ingiusto che qualcun'altro dovesse subire, senza averne colpa, le ripercussioni del nostro vivere.

Però c'è modo e modo di sbagliare.

Ritengo sia doveroso chiedere consiglio ai nostri cari, di sicuro ci daranno nuovi motivi di riflessione, ci faranno notare aspetti che non avevamo preso in considerazione.
Tuttavia sono convinto che sia opportuno fare molta attenzione: sbagliare con la propria testa è molto meglio che sbagliare con la testa altrui.
Ossia è molto meglio compiere un errore perchè abbiamo scelto un'opzione che ha avuto conseguenze negative, ma di cui eravamo completamente convinti. Molto diverso è sbagliare perchè si è lasciato da parte il proprio pensiero a favore della convinzione altrui, credendo che quella testa potesse essere più efficace della propria.
Tutto fila liscio nel momento in cui le conseguenze rispecchiano il nostro desiderio.
All'opposto, nel momento in cui le conseguenze risultano non soddisfare il nostro desiderio, risulta molto più difficile affrontarle.

Se io prendo una decisione perchè ne sono convinto la mia coscienza può prendersi la piena responsabilità di quanto accaduto e ne può rispondere a me stesso e agli altri. Riconosceremo il nostro sbaglio, ne faremo tesoro e sapremo buttarci alle spalle la disavventura, sempre con rammarico, ma con la coscienza a posto.
Seguire il consiglio altrui senza convinzione rende invece impossibile questo processo, soprattutto verso noi stessi; non riusciremo mai a superare quel senso di colpa, che ci rimarrà dentro a roderci, non perchè abbiamo preso la decisione sbagliata, ma perchè abbiamo preso una decisione di cui non eravamo convinti e di cui quindi non riusciamo a prenderci tutta la responsabilità.

Ci sarà qualcuno che concorda con me, ci saranno altri che non lo faranno, ma del resto... sbagliando si impara.

15 novembre 2006

La bellezza

Negli ultimi vent'anni la crescita che hanno avuto i mass media è stata tale da influenzare enormemente la nostra società e i nostri stili di vita che sono sempre più stati "guidati" da ciò che vediamo in TV, sui giornali, ecc...
Uno degli aspetti più influenzati è il canone della bellezza, che ormai a livello planetario si identifica con visi dotati di determinati lineamenti, corpi fatti in un certo modo, misure e taglie ben definite. Questo ha portato alla nascita e diffusione di problemi di natura sia psicologica sia fisica anche molto gravi tanto da mettere in pericolo la vita umana.
Proprio perchè la tematica è così seria e importante mi pare giusto dare risalto ad un sito molto interessate, idigit design, che mostra quanto sia possibile modificare, in meglio ovviamente, il viso e il corpo di una persona, attraverso appunto la grafica digitale.
Sul sito vi basterà muovervi col mouse sopra le fotografie per vedere come fosse il risultato prima dell'intervento del grafico, praticamente quello che al giorno d'oggi viene fatto per pubblicità, calendari, modelle e chissà quanti altri campi.
Nel sito potrete anche vedere un video molto interessante... ve lo ripropongo qui:


12 novembre 2006

Citazione

Sto girovagando tra vari blog e ogni tanto trovo persone e scritti molto interessanti.
Oggi cito uno di questi blog appena scoperti... potete immaginare a chi è collegato questo post, se non riuscite a farlo vi dò un aiuto.

«Perchè ognuno sulla propria strada incontra qualcuno che si rivela essere un attimo di sereno, destinato a durare tutta l'eternità. L'amore è talmente grande da raccogliere ogni sfumatura, ma non può raggiungere il suo massimo fulgore se non in un'unica persona. E quella persona, per me, non puoi che essere tu»

Tratto da: diario di chi aspira a vivere
Grazie

09 novembre 2006

Così non va

Ogni tanto mi fermo, ogni tanto mi chiedo cosa sto facendo, sono felice, se la mia vita continuasse in questo modo sarei felice?
Mi guardo indietro e i ricordi di momenti, periodi fantastici ci sono, perchè non posso continuare a viverli? Perchè non posso continuare ad essere felice così?
Non si può, bisogna crescere, bisogna uniformarsi a ciò che la società ci impone, trovare un lavoro, non perchè ci piace, ma perchè dobbiamo sopravvivere, e per farlo non possiamo accontentarci, dobbiamo volere sempre di più, per arrivare a vivere "meglio", con più soldi.
Ma gli amici? I rapporti interpersonali ci sono?
Quando stavo così bene, non era semplice per me vivere, ma in un bilancio tra cose positive e negative, le positive erano sostanzialmente più importanti di quelle negative. Forse non mi pareva la vita migliore potessi vivere, ma col senno di poi mi rendo conto che era il massimo potessi desiderare.
Amicizie vere, crescita interiore grazie ad un continuo confronto con l'altro, il diverso, che mi ha permesso di non rimanere legato alle ideologie trasmessemi non dall'esperienza diretta, ma solo dal sentito dire o dall'educazione. Ogni giorno uguale, ma in sostanza diverso, nuove persone, nuove discussioni, nuovi motivi per gioire o essere triste, ma in definitiva meglio dell'appiattimento quotidiano in cui mi sento soffocare.
Perchè dobbiamo farci opprimere dalle regole della società? Perchè non possiamo trovare un nostro equilibrio che ci permetta di stare bene con noi stessi e con gli altri?
Io non so se c'è una risposta a questo mio disagio, ma state sicuri che la cercherò e se la troverò ve lo verrò a dire.

01 novembre 2006

Nuovo mondo

E' da tanto che non scrivo e per questo ho ricevuto qualche lamentela.
Il motivo della mia assenza è, come forse alcuni sapranno, il fatto che ho dato una bella svolta alla mia vita e mi sono trasferito in Irlanda.
Questo cambiamento è il risultato del mio continuo divenire iniziato un paio di anni fa e che mi ha portato, aiutato anche dagli eventi degli ultimi mesi, a decidere di immergermi in un nuovo mondo per misurarmi con me stesso. Arrivare qui senza una particolarmente buona conoscenza della lingua, senza un lavoro e solo un divano su cui dormire è stata una scommessa fatta con me stesso. Un esempio pratico di quanto ho scritto qui:
Da allora ho cominciato a mettere in discussione ogni momento della mia esistenza, cercando di capire se fosse quello che volevo realmente fare, mettendo da parte preconcetti e ideologie precostituite.
Vivere un momento, una situazione come se fosse la prima volta, in ogni occasione non fermarsi alla superficie, ma tuffarsi senza troppi calcoli.

Molti mi hanno appoggiato, mi hanno fatto i complimenti per il coraggio, altri, non dicendolo, pensano solo che sono uno stupido o chissà cos'altro.
Beh, ringrazio i primi e me ne frego dei secondi perchè in fondo questa è la mia vita e solo io posso dire di cosa ho bisogno.

05 ottobre 2006

Ego

I blog sono diversi, ma la testa è sempre quella.
Dopo un periodo in cui ho smesso di raccontarmi, per i motivi che potete immaginare (se non riuscite leggetevi il post precedente), mi sento in dovere di tornare a scrivere, sia per me, sia per tutti coloro i quali continuano a visitare questo blog.
Si sta per avvicinare il mio salto nel buio (mancano pochissimi giorni) e così voglio parlarvi di una cosa che mi ha cambiato la vita. Non so se riuscirò a trasmettere adeguatamente il mio pensiero, ma ci proverò.
Un tempo io vedevo me stesso immerso in un ambiente familiare, che mi dava sicurezza. Immaginando come sarebbe potuta essere la mia vita dopo qualche anno, mi vedevo inserito in quello stereotipo trasmessomi (inconsciamente) dalle persone che avevo attorno: laurea, bel lavoro, famiglia... la classica favoletta col lieto fine.
Ritengo sia lecito, addirittura doveroso cambiare idea, dimostra capacità di autocritica, analisi, fermento mentale, a meno che non capiti troppo spesso, in tal caso non sarebbe più così positivo.
Ebbene, ho cambiato idea, mi sono fermato e mi sono chiesto se quello fosse ciò che volevo per me, per la mia vita. Estraniandomi dal contesto, cosa mi sarebbe piaciuto fare veramente?
Ora arrivo al titolo: Ego, io in latino.
Cosa mi ha permesso di sganciarmi radicalmente da quella vecchia idea sul mio futuro?
Il raggiungimento della consapevolezza che io ho un Ego (nel senso freudiano del termine; per una breve spiegazione vedete qui), sono un Ego.
Prima di essere un individuo inserito in una società, sono un individuo a sè stante. Solamente nel momento in cui l'individuo vede soddisfatti i propri desideri, ambizioni potrà dedicarsi al proprio inserimento nella società.
Con questo non intendo dire che l'individuo può oltrepassare i limiti posti dalle regole della società al fine di perseguire il proprio interesse, ma solo che dovrebbe porsi come primo fine il raggiungimento dei propri obiettivi, senza farsi inscatolare nel pensiero dell'ambiente che gli sta attorno.
Se l'individuo, prima di soddisfare i propri desideri, si fa sottomettere dal pensiero comune (che non condivide appieno), rischia di trasformarsi una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere dopo anni di soffocamento delle proprie pulsioni.
Concludendo (mi pare già abbastanza complicato), penso che una persona dovrebbe prima cercare la propria realizzazione per poi dedicarsi all'integrazione con l'ambiente in cui vive. Non è semplice, di solito ci sono ostacoli, difficoltà, ma per non dover vivere per sempre con il rimpianto di non aver fatto una cosa che avremmo voluto, e quindi vivere male, ritengo che ciascuno debba fare ciò che desidera, senza farsi soffocare.

05 settembre 2006

E' morto Steve Irwin

Voi direte: "E chi se ne frega? Cosa centra con questo blog sto tizio?".
Beh, innanzitutto provvedo a spiegare chi sia quest'uomo a coloro i quali non ne abbiano la minima idea. Avevo pensato di inserire qui una citazione, ma forse è meglio rimandarvi direttamente alla relativa pagina di Wikipedia.
Ora ancor di più vi chiederete cosa centra questo tizio. Ve lo dico subito.
Dovete sapere che all'incirca 3 anni fa (o più? O_o) ero un suo fedele telespettatore , tutte le sere, prima di cena interrompevo di studiare (che sacrificio!) per vedere i suoi documentari su La7. Al tempo frequentavo il corso di laurea in Ingegneria e mi ritrovavo sul divano a seguire questo avventuroso Alberto Angela australiano assieme ai miei compagni di appartamento.
Nel leggere oggi la notizia mi sono tornati alla mente molti ricordi, che erano stati accantonati in un cassetto della memoria un po' fuori mano. Mi sono tornati alla mente tutti quei momenti indimenticabili vissuti con quelli che per anni sono stati compagni nel variegato mondo universitario. E con loro ho avuto modo di rivedermi nel passato e di ripensare a quanto fossi diverso da ora.
Molte cose sono cambiate, la mia vita è molto molto diversa, ma non so se sia migliorata. Certo ora ho una laurea, non devo più studiare (gravoso impegno se preso seriamente), sono vicino alla mia famiglia, posso dire di non essere più così di peso per loro come invece ero al tempo, non mi sento quotidianamente in debito per la possibilità che mi stavano dando.
Tuttavia non so se sto meglio ora.
Credo che per molte persone la mia posizione attuale sia invidiabile, una laurea, una vita davanti che non risulta troppo difficile (almeno sul piano lavorativo), la possibilità di scegliere il lavoro che si preferisce.
Due, tre anni fa l'avrei pensato anche io, ma ora non ne sono pienamente convinto.
Ora mi trovo a dover affrontare la vita in una stuazione in cui non mi trovo a mio agio. Dopo la laurea mi sono reso conto di quanto fossero per me importanti gli amici che avevo vicino in quel periodo, con i quali parlavo, chiacchieravo, mi confrontavo, arricchendomi giorno dopo giorno. Non erano certo tutti i migliori amici, ma erano comunque le persone con cui condividevo gran parte della giornata, le stesse angosce, le stesse gioie.
Negli ultimi mesi, inevitabilmente, ci siamo allontanati, chi non è tornato a casa laureato è ancora in un'altra città a studiare, occasioni per vedersi ce ne sono poche e comunque non possono sopperire alla mancanza di un rapporto giornaliero.
Qui dove abito non ho saputo costruire, forse perchè allora non ne sentivo il bisogno, legami altrettanto importanti e così ora non riesco a trovare la mia dimensione, non trovo qualcuno con cui condividere le mie esperienze così come facevo nel periodo universitario e mi pesa. Col passare del tempo ho capito che ci sono cose più importanti di un buon lavoro o di un buono stipendio, ci sono cose che non si possono comprare, ma si può solo lottare per viverle.

Le esperienze che facciamo durante la nostra vita ci segnano e ci modificano, inevitabilmente. Sta a noi farle fruttare nel modo migliore, senza badare al giudizio altrui, perchè solo noi possiamo sapere cosa potrà regalarci una vita più soddisfacente e non è giusto che qualcuno si permetta di negarci questa possibilità.

01 settembre 2006

31/08 Blog Day 2006

Blog Day 2006
31/08: si scrivano una affianco all'altra le cifre che compongono tale data, ci si armi di un po' di fantasia e si provi a interleggere la parola "blog". Sono stati sufficienti questi pochi ingredienti per fare del 31 Agosto il cosiddetto "Blog day", una sorta di autocelebrazione che la blogosfera dedica a se stessa nella sua complessità.
La partecipazione al Blog Day consiste nella condivisione di alcuni link con l'aggiunta di piccole regole per amalgamare l'iniziativa, con un tag, su Technorati. Così il sito ufficiale: «il BlogDay è iniziato con la convinzione che i blogger dovrebbero avere un giorno da dedicare a conoscere altri blogger, di altri paesi o aree di interesse. Quel giorno i blogger li raccomanderanno ai loro visitatori. Durante il BlogDay ogni blogger posterà una raccomandazione di 5 nuovi blog. Quel giorno tutti i lettori di blog si troveranno a navigare e scoprire nuovi, sconosciuti blog.
Non sono da molto nel mondo dei blog, per cui non ho molti blog da segnalare (oltre ai miei che potete trovare qui di lato ;) )

barby lucedistelle: beh, in questo periodo sono concentrato sul mio Salto nel Buio per cui apprezzo molto i blog di italiani che raccontano la loro avventura irlandese. Questo è di una ragazza.

Doblin3: simile al precedente, ma tenuto da un ragazzo, per cui probabilmente vi si trovano cose leggermente diverse. Da consultare i blog linkati, ne vale la pena!

Quinta's weblog: il sottotitolo dice "Sostieni la Neutralità della Rete! Post quasi quotidiani su reti e diritto d'autore (spero, non dogmatici)". E' un blog interessante su cui si trovano interessanti spunti inerenti il mondo tecnologico.

TED Blog: sono un ingegnere in fondo e lo si vede: "Ideas that matter in Technology Entertinment & Design". Vi si trovano molte notizie e video-interviste che riguardano appunto il mondo della tecnologia.

Cronache di Raul: blog conosciuto poco fa, ma che mi affascina molto. Un italiano che vive a Nassau, Bahamas, per lavoro. Wow...

Spero possano piacere anche a voi. Salutandovi ringrazio il buon Tonino, che spesso mi tiene aggiornato sul mondo Internet!! :)

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04 agosto 2006

Un sintomo

Mettiamo in moto questo blog!
Comincio io cercando di descrivere uno dei sintomi che dovrebbero in un certo senso allarmarci: la monotonia, accorgersi che la propria vita è monotona.
Comincio col darvi la definizione che dà il buon Garzanti:

monotono: agg. che ha un tono uniforme; per estens., che è sempre uguale, privo di varietà, noioso: musica, voce monotona; libro, spettacolo monotono; fare una vita monotona; una perso- na monotona, che fa o dice sempre le stesse cose.

La cosa più importante e anche la più difficile è capire che la propria vita è monotona. Ma voi direte... come si fa?
Innanzitutto bisogna fermarsi un attimo, prendersi una pausa e riflettere, analizzarsi un po'.
Cosa facciamo ogni giorno? Alla mattina sveglia alla solita ora, colazione standard e poi via al lavoro (o occupazione di qualsiasi genere). A seconda dei lavori diverse ore via di casa, per poi tornare tra le mura amiche. Una serata sul divano e poi a dormire... oppure uscita con i soliti 3 amici con i quali si parla dei soliti 5 argomenti.
Beh... questa è monotonia bella e buona!
Ora pensate... come vi trovate dentro a questa scatoletta che vi assicura un'esistenza senza pericolosi imprevisti, ma anche senza gioiose novità?
Io è da questa osservazione che ho cominciato a riflettere sulla mia vita e su quello che mi dava e mi poteva dare e mi sono trovato insoddisfatto.
E voi?

01 agosto 2006

Perchè?

Ciao a tutti!
Innanzitutto mi presento... sono Manaland, 25 anni, laureato in Ingegneria a marzo 2006.
Mi sembra giusto che il primo post di questo blog sia dedicato a spiegare il motivo per cui l'ho aperto.
E' difficile definire una data ben precisa, però diciamo che negli ultimi 2 anni la mia vita è cambiata: ho iniziato a mettere tutto in discussione.
Prima avevo una vita tranquilla, che si fondava su delle sicurezze, delle certezze che avevano finito col renderla piatta, sempre uguale a se stessa. Pochi stimoli, ma la sicurezza portata da queste certezze mi faceva andare avanti sereno.
Poi, grazie ad una persona, ho iniziato il mio lento (molto lento) processo di metamorfosi.
Ho capito che in realtà la mia vita era banale, piatta e mi sono accorto che in fondo le certezze su cui mi basavo mi avevano semplicemente portato ad adagiarmi, rendendomi sostanzialmente passivo a ciò che mi accadeva attorno...
Da allora ho cominciato a mettere in discussione ogni momento della mia esistenza, cercando di capire se fosse quello che volevo realmente fare, mettendo da parte preconcetti e ideologie precostituite.
Vivere un momento, una situazione come se fosse la prima volta, in ogni occasione non fermarsi alla superficie, ma tuffarsi senza troppi calcoli.
In fondo noi siamo Esseri in divenire.