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13 agosto 2009

eRepublik

eRepublik è un browser game di strategia online e un servizio di social network sviluppato da eRepublik Labs; lanciato il 21 ottobre 2008, è accessibile gratuitamente da Internet con un qualsiasi browser. Nell'estate del 2009 Erepublik raggiunge i 180.000 cittadini.

Il gioco e' ambientato in un mondo parallelo (chiamato New World, Nuovo Mondo) dove i giocatori sviluppano abilita' politiche, socio-economiche e militari nelle loro nazioni, basate su quelle esistenti nel mondo reale.



eRepublik e' una combinazione di social networking e strategia in un singolo MMOG, dove i giocatori (cittadini) possono partecipare con una gamma di attività diverse.

In campo economico il cittadino potra' decidere di lavorare per un'azienda, diventarne azionista o crearne una nuova, intraprendendo una carriera da imprenditore.

Sul fronte militare, dopo l'addestramento sara' possibile arruolarsi nelle Forze Armate o nelle Forza Speciali, combattento al fianco dei compatrioti o proponendosi come mercenario in lotta con gli alleati.

Nell'area politica, infine, il cittadino avente diritto di voto potra' diventare membro di un partito politico o crearne uno nuovo, fino ad essere votato come membro del Parlamento o come Presidente della nazione; raggiunte queste importanti posizioni potra' decidere le sorti del paese proponendo nuove leggi, modificando quelle gia' esistenti, e stabilendo di fatto la linea politica della tua nazione.

Gli elementi grafici sono ridotti all'osso ed e' principalmente un gioco basato sul testo.

La comunità Italiana è caratterizzata da una forte organizzazione militare e da una vita politica complessa.

12 novembre 2008

Obama

Un paio di anni prima di raggiungere il successo alle elezioni presidenziali, Barrack Obama ci dava degli indizi sulla propria spiccata inteligenza!



fonte: http://termometropolitico.wordpress.com/

28 ottobre 2008

Sofia e gli Ultras Italia

Riporto l'intervento di una persona, letto su un forum online.

Premesse obligate:

1) ho seguito per diversi anni la Nazionale con il "cosiddetto" movimento definito Ultras Italia, fino a non molto tempo fa;
2) come si dice per i fumatori "almeno per il momento ho smesso", per una serie di ragioni che esporrò più avanti;
3) ho fatto politica a destra e di destra resto ma lo stadio e la politica credo non debbano coincidere;
4) ho parlato con alcuni dei dei presenti a Sofia e credo sia corretto precisare diverse cose perchè sulla fattispecie si sono dette e scritte un sacco di inesattezze.

In Inghilterra, in Germania, in America ed in qualsiasi Paese normale si insegna ad amare la propria nazione cominciando dai piccoli, peraltro imparando a rispettare anche quella degli altri ; un democratico , un repubblicano o un labourista mai sputeranno sulla loro terra. In una "Italietta" dove sventolare una bandiera tricolore porta a farsi identificare come "fascisti qualcosa non va e non è da stranirsi se quasi solo alcuni di destra si dichiarano nazionalisti.
Ultras Italia (nome dato dalla stampa al movimento), come discendenza di questo assunto, è, quindi, da sempre composta da molti militanti o simpatizzanti di destra per una ovvia più facile identificazione ma, badate bene, anche da "apolitici" e addirittura da pochi che si dichiarano di sinistra. Non è mai stato un partito nè è mai stata chiesta una tessera, essendo un discorso "di stadio"; ricordo chi cantava l' inno con il braccio teso (sulla cui opportunità tornerò al riguardo) e chi preferiva farlo altrimenti, magari con la mano sul cuore. Unica regola non portare simboli di club ma solo un tricolore con il nome della città, per evitare ruggini da campionato.
Dopo la vittoria di Berlino a Germania 2006 è stato una proliferare di facce dipinte, gente con maglietta e trombetta vinte con i punti del "Lidl" e clowns che elemosinavano una inquadratura tv. Il problema, per me, non erano i definiti "Ultras Italia", ma l' ambiente intorno che, nel complesso, assomigliava ad un grottesco "Carnevale", perfetto per confermare il detto "pizza, spaghetti e mandolino". Funiculì funiculà e addio alla propria dignità; ultras o tifosi, ognuno secondo il suo, sì ma pagliacci pronti per il circo mediatico no.
Ora di violenza al seguito della Nazionale se ne è vista, in questi anni, davvero poca... i paragoni con gli "hooligans" anni '80 fanno strabuzzare gli occhi, gente che in migliaia metteva sotto assedio città per giorni.
A Sofia vi è stata una rissa con i locali in un pub del Centro in zona universitaria dove si sono presentati diversi "indigeni" in assetto poco amichevole. Dopo il gruppo è stato scortato fino allo stadio e qui fatto oggetto di lanci di "bombe carta", lanci di oggetti e "cariche" di bulgari che tentavano di scavalcare e sfondare divisori. Nella calca è stato sottratto (tirandolo, peraltro, dall' esterno, in modo vigliacco) un mezzo drappo tricolore, recante proprio il nome della nostra città [Verona, NdM].
Per risposta è stata incendiata una bandiera bulgara, come mostrato da giornali e tv i quali hanno pubblicato decine di foto di celtiche e svastiche nel settore bulgaro descrivendole come immagini del settore ospite.
In sintesi, i bulgari hanno provocato una rissa in centro, hanno tentato in qualche centinaio di sfondare divisori, hanno lanciato oggetti e grossi petardi, hanno sottrato e bruciato mezzo drappo tricolore ed hanno esposto decine di simboli nazisti. I nostri conanzionali sono stati aggrediti a più riprese ma sono diventati i presunti colpevoli.
La sinistra li ha criminalizzati definendoli figli del clima culturale del centrodestra ed esimi esponenti della destra, da un sindaco di una metropoli che gira con la croce celtica al collo ad una alta carica istituzionale che non troppi anni fa salutava romanamente (foto e video lo testimoniano), li hanno "scaricati" come "feccia" lontana anni luce dalle loro giacche doppiopetto.In definitiva, la comitiva dei fans azzurri è stata ggredita e, poi, disconosciuta da tutti ma questo era prevedibile, così come che menti "illuminate" ( da un cerino?) tirassero fuori la Curva Sud di Verona, come madre di tutto il nazifascismo della Penisola. Qualche manifestazione di mussoliniana memoria si è vista spesso ma se la nostra tifoseria è gemellata con fiorentini e doriani, curve con maggioranza non certo composta da " camerati", vuole dire che l' aspetto tifoso è sempre venuto prima e viene prima delle appartenenze politiche come, per me, deve essere.
Altre sono le curve-partito, non la Sud; se diversamente fosse, ai viola o ai blucerchiati si sarebbero preferiti gli ostili catanesi o interisti, ad esempio. Credo che nessuno di noi abbia mai chiesto sospettosamente al vicino di posto chi abbia votato alle ultime elezioni perchè la sciarpa gialloblù è sempre venuta prima ed è, logicamente, vista come elemento sufficiente per creare un vincolo di solidarietà più alto. Non mi porrei mai il quesito se stare dalla parte di un "butel" dell' Hellas politicamente schierato diversamente da me o di un "destroide" juventino, ci mancherebbe altro!
Inoltre, per ideali "neri" o "rossi" decine di giovani, trascinati in una guerra civile, spesso per giochi di potere di altri, hanno pagato con lutti, carcere e altre tragedie umane , prodotte o subite ma sempre tali, che poco hanno da spartire con ventidue in mutande che prendono a calci un pallone. Sapere che per sensazionalismo giornalistico alla Biscardi e/o bassi giochi politici di destra e di sinistra quasi tutti speculano sulla nostra fede calcistica, pronti a "corteggiarci" solo in campagna elettorale o definirci "la magnifica cornice della curva" solo in apertura di collegamento , dovrebbe farci drizzare le antenne e farci evitare questi "trappoloni". Serve testa, tanta, per non diventare "carne da macello".
I nostri ideali, indipendentemente da quali essi sono, teniamoceli dentro orgogliosamente ma non mischiamo lo stadio e gli spalti con Montecitorio. Una bandiera, un braccio alzato, un pugno chiuso ed ecco che chi ci blandiva ci vende per quattro soldi dipingendoci come la "mala pianta" da estirpare. Sorry per la lunghezza del post ma credo che alcune cose circa Sofia e gli sproloqui susseguenti andassero precisate per amore di verità.

fonte: http://bondolasmarsa.easyfreeforum.com

07 settembre 2008

Il Papa: «In Italia c'è bisogno di nuovi politici cattolici»

Ma anche no!!

Perchè???

Nell'omelia il Papa ha esortato la Chiesa e i cattolici a tornare ad «essere capaci di evangelizzare il mondo del lavoro, dell'economia, della politica» che - ha sottolineato - «necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile».


Cos'è una nuova reconquista? Forse il Papa non si è reso conto che l'epoca dei Conquistadores è passata da un bel po'!

23 aprile 2008

Bianco e Nero



Fabio Volo sul razzismo e su alcuni aspetti delle scelte socieli della politica italiana, sempre troppo indietro rispetto agli altri paesi.

15 aprile 2008

Risultati elettorali



Aspetti positivi:
  • La stabilità e quindi la continuità di governo sembra sicura;
  • Sono spariti i 1000 partitini insignificanti, tipici della politica italiana;

Ora non resta che sperare...

risultati elezioni politiche 2008 berlusconi veltroni senato camera pdl pd lega

10 aprile 2008

Saper ascoltare

Sono convinto che nella vita di tutti i giorni sia molto importante confrontarsi con gli altri, capire il perchè la si pensa in maniera differente, esporre il proprio pensiero, rispettando ed analizzando quello altrui. Tutto ciò è ancor più importante se chi abbiamo di fronte è particolarmente informato sull'argomento, se ha vissuto esperienze particolarmente forti e, per questo, merita tutta la nostra attenzione.
Per questo motivo sono rimasto molto colpito dalla puntata di Annozero, la trasmissione di Santoro su Rai2, dedicata alla legge 194, meglio conosciuta come quella sull'aborto.
Ormai sono assuefatto agli innumerevoli litigi politici che si osservano in TV, per cui non mi ha colpito quell'aspetto, bensì la testimonianza di una ragazza, Anita Pallara che è malata dalla nascita di una malattia, la SMA.
Quello che mi ha colpito è come questa ragazza affronti il tema dell'aborto, sostenendo che
[...] mia madre 10 anni fa provò a darmi un fratellino...dovette andare a roma a fare gli esami per vedere se fosse malato poichè in puglia tutti i medici erano obiettori e quindi non facevano questi esami....Insomma si scoprì ke il feto era malato della mia stessa malattia ma non si poteva prevedere la forma, mia madre decise di abortire....E' stata forse un'assassina? Può qualcuno accusarla di "eugenetica..."? Se mia madre avesse saputo prima di farmi nascere probabilmente avrebbe abortito...Possiamo permetterci di condannare chi decide di non mettere al mondo esseri malati....?

Ora Anita ha un blog. Parla della propria situazione e di altre simili, della legge 40, su cui noi italiani eravamo stati chiamati ad esprimerci attraverso un referendum, ma come Anita stessa dice: "Quando ci fu il referendum sulla legge40...io ho fatto volantinaggio,ho spiegato a tutti coloro che mi conoscevano e non cosa significasse diagnosi pre-impianto...C'era una tale disinformazione che la gente non è andata a votare,non capivano...tranne chi come me e altri conosce da vicino certe realtà...".

Questo post è un invito a tutti voi a leggerlo, ascoltare il suo punto di vista a prescindere che sia affine o contrario al proprio. E riflettere.

31 marzo 2008

Indecisi: provate così

Continuo ad operarmi a favore degli indecisi, affinchè riescano a trovare la loro via.
Questa volta suggerisco un sito che è stato per lunghi giorni inutilizzabile a causa dei troppi accessi: Openpolis.
Rispondendo a 25 semplici domande vi darà modo di vedere quanto siete distanti dai diversi partiti.
Io l'ho fatto, ecco il mio risultato:



Se volete provare anche voi, cliccate qui sotto:

Elezioni 2008. Io sono qui. E tu dove sei?

27 marzo 2008

Gli indecisi

Negli ultime settimane dai sondaggi del noto Renato Mannheimer si evinceva che:
per la consultazione del prossimo 13-14 aprile si registra una grande quantità di indecisi, molti dei quali sceglieranno all'ultimo minuto. Come si sa, grossomodo il 25% dell'elettorato sostiene ancora oggi di non aver proprio idea su quale partito votare (ma molti di costoro finiranno, com'è loro solito, per astenersi), mentre una porzione all'incirca doppia, vale a dire il 50%, è anch'essa perplessa sulla scelta, ma ha già maturato un orientamento di massima, anche se non ancora definitivo.

I leader politici sono a conoscenza di questa situazione, per cui sono impegnati in tutti i modi ad accaparrarsi questa consistente fetta di elettori indecisi.
Per farlo utilizzano tutti i mezzi a loro disposizione. Ultimo in ordine di tempo è la diffusione degli inni dei due principali schieramenti. Ve li propongo:





Ma ci credono deficienti?
Se proprio vogliono prendere spunto dalla spettacolarizzazione delle elezioni in stile USA, almeno che prendano le cose migliori, tipo i dibattiti uno contro uno, dove possano confrontarsi davvero a viso aperto. Ma sappiamo tutti perché non lo facciano.

13 marzo 2008

Politica Italiana

Che la politica italiana abbia i più grandi difetti possibili ormai lo riconoscono tutti in ogni angolo del pianeta, ma quando è una bambina di 9 anni a stupirsi delle azioni dei leader c'è davvero da preoccuparsi.

Strappo Programma
Caro Severgnini,
Tg1 delle 20: passano le immagini di Silvio Berlusconi che strappa il programma del PD. Mia figlia (9 anni) mi guarda e mi chiede: ma se la scorsa settimana diceva che gli avevano copiato il programma, perchè adesso lo strappa? Qualcuno può suggerirmi delle risposte per la bambina?

Catia Brolis, cbrolis@gmail.com


fonte: Italians

25 gennaio 2008

Differenze

Leggendo le notizie del giorno sono stato particolarmente colpito da due di esse.
La prima riguarda il Presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro, recentemente condannato a 5 anni di reclusione favoreggiamento semplice e interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena. La terza sezione penale del Tribunale, presieduta da Vittorio Alcamo, ha escluso l´aggravante di aver favorito la mafia. Per i giudici, quindi, Cuffaro ha favorito gli imputati del processo, ma senza la consapevolezza dei loro legami con Cosa Nostra.
Com'è normale (in Italia) Cuffaro ha subito dichiarato di non volersi dimettere dalla carica pubblica che ricopre. Per fortuna l'opposizione di centrosinistra ha presentato una mozione di sfiducia per ottenere ciò che dovrebbe essere successo autonomamente: le dimissioni di Cuffaro.
Ieri si è votato e la mozione è stata respinta: su 87 presenti, 55 i no, 32 i sì ed 1 astenuto. Sconvolgente!

In contrapposizione ho letto la notizia di una truffa da 4,9 miliardi di euro scuote ancora una volta il sistema bancario. La Société Générale, la seconda banca francese, ieri mattina ha comunicato di aver scoperto «una frode eccezionale » a opera di un suo giovane trader, che operava dall'ufficio di Parigi. Il colpevole, il trentunenne Jérôme Kerviel, specialista nel settore dei future, aveva ammassato enormi posizioni, scommettendo sugli indici dei mercati azionari europei, con operazioni tenute all'oscuro dei suoi superiori. La banca ha scoperto la truffa solo il 19 e il 20 gennaio.
Il risultato?
In seguito allo scandalo, il presidente di SocGen, Daniel Bouton, ha offerto la sua testa al consiglio di amministrazione, che ha respinto le dimissioni. Ma, come il direttore generale Philippe Citerne, rinuncerà al bonus 2007 e a 6 mesi di stipendio nel 2008. I diretti supervisori del trader lasceranno invece l'istituto.

In quale dei due casi il comportamento dei diretti interessati è accettabile?
Purtroppo questo è l'ennesimo esempio della caratura professionale e personale dei nostri governanti!

23 gennaio 2008

Di nuovo sul Papa alla Sapienza

E' una settimana che tutti gli organi d'informazione ci assalgono con il caso Papa-Sapienza. Solo da ieri, causa la crisi di governo, è passata in secondo piano.
Sarà per questo che, mentre il punto di vista del Pontefice è stato riposrtato in mille salse, fino a portare una marea a S.Pietro, il punto di vista espresso dal premio Nobel Rita Levi Montalcini è stato poco commentato e diffuso?
Strano perchè spesso il suo parere è considerato e, anzi, presentato come molto autorevole. Stavolta no... come mai? Forse ha detto cose un po' scomode che dopo il tam tam degli ultimi giorni stonavano non poco con quanto sostenuto da tutti i politici e commentatori?
Ah... non sapete cosa ha detto? Non me ne stupisco. Ecco il suo commento:
Sul caso della Sapienza e la mancata visita di Benedetto XVI per l'inaugurazione dell'anno accademico, la Montalcini è stata chiara: «Sono membro del Vaticano e non potevo firmare quello che invece approvo completamente». E se il cardinale Bagnasco vede un Italia «sfilacciata», la senatrice ne vede al contrario una «ricca di capitale umano, che noi buttiamo via e obblighiamo ad andare all'estero».

Forse sono prevenuto sotto vari punti di vista, ma non mi pare che la faccenda sia stata trattata in modo imparziale dalla solita Informazione all'italiana.

18 dicembre 2007

Napolitano

Ma ci è o ci fa?
Legge i rapporti redatti da enti nazionali ed internazionali?
Sono notizia di 4-5 giorni fa le dichiarazioni del Presidente della Repubblica che, in visita a J.W. Bush, ha ritenuto rispondere ad un articolo del NY Times. In tale articolo il quotidiano americano sottolineava il periodo di difficoltà del paese italiano in campo economico, politico e sociale.
Ebbene, il Presidente aveva subito dichiarato: «Scommettete sull'Italia, sulla nostra tradizione e il nostro spirito animale» e poi «Non bisogna essere superficialmente ottimisti, ma nemmeno sensazionalisti come l'articolo di oggi sul New York Times».
Di sicuro l'italiano medio è dotato di uno spiccato "spirito animale", quello che gli permette di sopravvivere nella giungla che il nostro paese rappresenta, sotto molti aspetti. Inutile stare qui a descrivere le svariate difficoltà che persistono, tutti noi le viviamo tutti i giorni.
Negli stessi giorni Beppe Grillo si è recato in Senato per depositare 350.000 firme che appoggiano il DDL nato in seguito alla famosa iniziativa Parlamento Pulito.
Nelle stesse dichiarazioni del Presidente menzionate poco sopra, si legge «l’Italia non è quella di Grillo». Ossia tutte le persone che si dichiarano insoddisfatte, scontente, in difficoltà è per lo più una montatura.
Guarda caso oggi arriva un articolo del Corriere.it in cui si rende noto che "Gli italiani, secondo le statistiche Ue, l'anno scorso sono risultati un po' meno ricchi sia rispetto al 2005 sia al 2004. Fatto 100 il valore medio Ue, in Italia il Pil per abitante del 2004 è stato 107, nel 2005 si è abbassato a 105 e nel 2006 si è fermato a 103. In Spagna invece lo standard di potere d'acquisto ha visto un progressivo avanzamento nei tre anni presi in considerazione, per passare da 101 del 2004 fino a 105 del 2006".
Cercando informazioni a riguardo si scopre che ad inizio mese il Censis ha pubblicato il 41° Rapporto sulla situazione sociale del Paese, presentato da De Rita, presidente del Censis, definendo l'Italia come "Una poltiglia, una società mucillagine composta da tanti coriandoli che stanno l'uno accanto all'altro, ma non stanno insieme".
Simpatico direi!
Un indagine Demos-La Repubblica descrive "Un’Italia insicura, sfiduciata e stufa del vecchio che avanza".

Ma allora ha ragione Napolitano o il Resto del Mondo?

21 novembre 2007

Giovani

Oggi sono riuscito a seguire la trasmissione Stella, condotta da Maurizio Costanzo e a cui spesso partecipa via webcam il caro amico blogger Luca. Tra gli ospiti odierni c'era il Ministro per le Politiche giovanili e le attività sportive, Giovanna Melandri. La sua presenza ha dato modo di parlare delle difficoltà che incontrano i giovani soprattutto sul piano economico, riprendendo la famosa dichiarazione del Ministro dell'Economia sui "Bamboccioni". In proposito è stato segnalato il sito del Ministero, che sono andato prontamente a visitare e su cui ho verificato è possibile reperire informazioni sulle iniziative dedicate ai giovani. Ricordo ai giovani di interessarsi sulla possibilità di detrarre dalle tasse fino a 990€/anno per 3 anni se intestatari di un contratto d'affitto, prevista finanziaria appena approvata.
Devo dire che è stata una puntata davvero interessante, forse proprio perché mi sono sentito coinvolto in prima persona.
Seguendo la trasmissione e i commenti degli intervenuti, però, mi è scaturita la solita critica al sistema-Italia. Infatti l'attore Nicolas Vaporidis ha fatto notare che in altre grandi città mondiali esistono delle aree edificate destinate ad alloggi per giovani a prezzi adeguati.
Ovviamente è difficile pensare che tali iniziative siano portate avanti dai privati per evidenti motivi, bensì serve un intervento statale che crei i presupposti per proposte del genere.
Perché in Italia sprechiamo energie e passiamo il tempo a discutere sulle magie di Berlusconi (l'ultima è il sostanziale cambio di nome del suo partito, presentato come scioglimento e creazione di una nuova entità) e non c'è nessuno che abbia le capacità di prendere idee di successo da chi è arrivato prima di noi (come spesso accade)????
Durante la trasmissione ho sentito tante belle parole, come spesso accade, ma sono fortemente scettico sulla loro attuazione.
La speranza è comunque sempre l'ultima a morire!

04 novembre 2007

Età dei Premier Europei

Ormai più di 4 mesi fa ho scritto un post riportando una piccola ricerca fatta da me stesso, riguardante le differenza di età tra la squadra di governo italiana e quella inglese, composta da poco da Mr. Gordon Brown.
Ieri ho letto una lettera spedita alla rubrica (o qualcosa di più) Italians tenuta da Beppe Severgnini sul sito del Corriere della Sera, in cui un italiano residente in Olanda faceva osservare:
In Olanda il primo ministro aveva 46 anni quando ha ricevuto l'incarico di formare il governo; in Italia si diventa leader di una grande area politica a 52 anni (Veltroni) e, nel difficile caso in cui l'attuale governo durasse in carica per cinque anni, potrebbe tentare di diventare presidente del consiglio nel 2011, a 56 anni suonati. Tony Blair, a 54 anni, si era già fatto dieci anni a Downing Street!

Il buon Beppe ha risposto che solo in 2 paesi dell'Unione Europea i premier erano nati prima della 2° Guerra Mondiale.
Così mi sono incuriuosito e ho fatto una piccola ricerca riguardo gli anni di nascita dei premier dei paesi dell'Unione Europea.
In effetti sono rimasto sorpreso dalla differenza d'età che c'è tra i nostri ultimi 2 premier (Romano Prodi e Silvio Berlusconi) e i loro colleghi europei. I due italiani risultano essere nati rispettivamente nel 1939 e nel 1936, contro una media europea (loro esclusi) che si attesta sul 1955. Tra i 16 e i 19 anni in meno!!!
Certo, l'età spesso è anche sinonimo di esperienza e capacità, però i fatti smentiscono questa teoria. Posso comprendere che in alcuni paesi relativamente giovani o emergenti sia fisiologico che la classe dirigente sia particolarmente giovane, ma se osserviamo i paesi storicamente più importanti il dato non cambia, rianendo sempre attorno al 1955.
Quindi perchè in Italia non riusciamo a scrollarci di dosso questa classe politica vecchia e immobile, proponendo qualche uomo o donna più fresco e comunque capace di condurre il Paese?

Di sotto una tabella che riassume i dati da me raccolti (non so perchè venga visualizzata così in basso!).















































































































































Paese Premier Anno di nascita
Austria Alfred Gusenbauer 1960
Belgio Guy Verhofstadt 1953
Bulgaria Sergei Stanishev 1966
Cipro Tassos Papadopoulos 1934
Rep. Ceca Mirek Topolanek 1956
Danimarca Anders Fogh Rasmussen 1953
Estonia Andrus Ansip 1956
Finlandia Matti Vanhanen 1955
Francia Nicolas Sarkozy 1955
Germania Angela Merkel 1954
Grecia Costas Karamanlis 1956
Ungheria Ferenc Gyurcsany 1961
Irlanda Bertie Ahern 1951
Italia Romano Prodi 1939
Lettonia Aigars Kalvitis 1966
Lituania Gediminas Kirkilas 1951
Lussemburgo Jean-Claude Juncker 1954
Malta Lawrence Gonzi 1953
Olanda Jan Peter Balkenende 1956
Polonia Donald Tusk 1957
Portogallo Jose Socrates 1957
Romania Calin Tariceanu 1952
Slovacchia Robert Fico 1964
Slovenia Janez Jansa 1958
Spagna Jose Luis Rodriguez Zapatero 1960
Svezia Fredrik Reinfeldt 1965
Regno Unito Gordon Brown 1951

24 ottobre 2007

E Mastella dov'è?

Comincio a preoccuparmi.
Da qualche tempo leggo il seguitissimo blog del Ministro Clemente Mastella, ma ormai è da più di 10 giorni che non si fa vivo, non scrive, non commenta.
Che abbia preso paura per il DDL presentato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l’editoria Ricardo Franco Levi?
Oppure è così preso dalle sue attività di governo (è Ministro, è indagato, minaccia di andarsene dalla maggioranza, Grillo lo interpella un giorno sì e uno no, è in tutte le trasmissioni televisive...)?

Ministro, la prego, ci faccia sapere qualcosa, la blogosfera italiana la attende!

23 ottobre 2007

Blogger, tranquilli...

Finalmente Ricardo Franco Levi si è svegliato e ha fatto le attese precisazioni sul DDL da lui stesso proposto riguardande l'editoria.
Come scritto su questo stesso blog, si erano insinuati dubbi nella comunità blogger italiana che aveva paura che il DDL portasse a minare la libertà di cui gode internet, almeno in Italia. Come detto il testo del DDL poteva essere interpretato in maniera sbagliata e mi auspicavo una retifica da parte dello stesso autore, che finalmente è arrivata. Ecco una parte dell'intervista fatta a Ricardo Franco Levi:
D: Il mondo dei blogger ha lanciato segnali di allarme...
R: «La legge è una legge che intende regolare il mercato dell’editoria - spiega il sottosegretario in questa intervista rilasciata all'agenzia di stampa Agr - e dunque si rivolge agli operatori del mercato dell’editoria, tutti quelli che professionalmente producono giornali, riviste, libri e dunque esclude, per definizione, i blog o i siti individuali che non sono oggetto della nostra legge. Questo è stato chiaro fin dall’inizio, visto che però c’è stata qualche preoccupazione in materia e c’è qualche margine di ambiguità possibile nella legge, io già fin da domani nel mio primo incontro con la Commissione proporrò un’aggiunta alla legge che chiarisca fino in fondo che in questa legge non ci si occupa dei blog».

D: Chi allora ha l'obbligo di registrazione nel Roc?
R: «Solo gli operatori professionali, quelli che svolgono come mestiere quello dell’attività editoriale. Il senso della legge per quanto riguarda Internet è quello di estendere ai giornali pubblicati su Internet le regole per i giornali pubblicati sulla carta stampata».

D: Quindi le preoccupazioni per chi ha un blog privato non esistono?
R: «Non esistono nella maniera piu’ assoluta. Possono stare non tra due ma tra dieci guanciali».


Tutto è bene quel che finisce bene! ^_^

19 ottobre 2007

DDL sull'editoria

Oggi Beppe Grillo pubblica sul suo blog un post abbastanza sconvolgente, in cui annuncia un DDL sull'editoria che a suo dire porterà alla morte del 99% dei blog italiani. Secondo Grillo
"La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video. L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete. Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog? La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura."

Ho subito pensato che Beppe tendesse ad esagerare per dare più enfasi alla notizia, così mi sono documentato un pizzico, leggendo anche il DDL in questione. In effetti alcuni passaggi non lasciano dubbi:

"Per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento, che sia destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso" (art 2, comma 1)."
"Non costituiscono prodotti editoriali quelli destinati alla sola informazione aziendale, sia ad uso interno sia presso il pubblico".
"La disciplina della presente legge non si applica ai prodotti discografici e audiovisivi."
"Per attività editoriale si intende ogni attività diretta alla realizzazione e distribuzione di prodotti editoriali, nonché alla relativa raccolta pubblicitaria. L'esercizio dell'attività editoriale può essere svolto anche in forma non imprenditoriale per finalità non lucrative".
Insomma il DDL si applicherebbe anche ai blog amatoriali.
Cercando pareri più autorevoli del mio e di quello di Beppe Grillo sono incappato in Civile.it, sito che si occupa di legislazione. Potete leggere l'intero articolo riguardo questo DDL qui, intanto vi anticipo il loro commento conclusivo sul DDL:
Potessero, chiederebbero la carta d'identità a chiunque parla in pubblico.
Su internet il controllo è più facile. E imporre procedure burocratiche per l'apertura di un blog sarà il modo migliore per far finire l'internet italiana.
Ricordate: il DDL è uscito in pieno agosto 2007. Come tutte le leggi che vogliono migliorare la vita di tutti noi.



16 ottobre 2007

Bamboccioni in inglese

Ho avuto modo di scambiare due parole con alcuni amici non italiani riguardo la famosa uscita del Ministro Padoa-Schioppa ed ho avuto molti problemi nel tradurre l'espressione "Bambocci" usata dal Ministro.
Per fortuna "The Irish Times" mi è venuto in aiuto: Bamboccioni si dice "big fat mamma's boys"!

Articolo qui.

Evito qualsiasi commento sul B-Day indetto per il 1° dicembre, rischierei denunce.